Essere parte dell’antica famiglia degli uomini e delle donne di mare significa accettare e far proprio un affascinante quanto pratico universo di comportamenti, regole, piccole attenzioni e precauzioni che distinguono l’uomo di mare da quello di campagna. Nelle acque ristrette dell’arcipelago le regole di precedenza, sicurezza ed educazione acquistano particolare importanza. Alla resa dei conti non sono molte e servono principalmente ad evitare incidenti e a non disturbare gli altri, che hanno pari diritto di godersi una bella giornata di mare.
Nelle rade affollate del Pevero, di Mortorio e delle nostre isole, i veri marinai si distinguono, già al loro arrivo, da una barca ben governata che si muove con precauzione e si ancora alla giusta distanza dagli altri. Senza musica ad alto volume e senza che nessuno gridi come se radunasse il bestiame sui pascoli. Come detto, lo scopo del gioco è non dare noia. Forse Montalbano non manderebbe a catafottersi quelli che continuano a sgasare con la moto d’acqua mentre si cerca di dormire – o di parlare? E si sa, le maledizioni portano sfortuna e i marinai sono superstiziosi. Ecco quindi un super essenziale galateo del mare per evitarle:
Attenzione: aiutare gli altri in ogni circostanza.
Ecologia: non gettare rifiuti di nessun tipo in mare.
Gentilezza: non fare onda alle altre barche, specie in rada.
Rispetto: un vicino che non impone la propria musica o i propri discorsi è sempre molto apprezzato.