Un set da cinema

Film girati a San Pantaleo

DI EDOARDO COSTANZI

Non davvero una metropoli, ma un fantastico set da cinema. E quanta gente ci s’incontra, specie il giovedì: il termine “girare” un film è stato inventato qui, tra le bancarelle un po’ tutte uguali, dove mini personaggi arrivati da Porto Rotondo, Porto Cervo, Porto Rafael e persino Puntaldia interpretano l’antica sceneggiatura del giorno di mercato. Produzioni cinematografiche, fotografiche e video scelgono San Pantaleo come location. In streaming si trovano diversi lungometraggi girati del tutto o in parte nel villaggio:

 

El Che Guevara
Una produzione di Cinecittà, nel 1968, trasforma San Pantaleo in un villaggio boliviano nei dintorni del quale è ricercato – e infine catturato – Il Che, interpretato da Francisco (Paco) Rabal, il grande attore spagnolo beniamino di Buñuel. Il paese è invaso da un cast numeroso, e diverse comparse interpretano miliziani sudamericani o semplici spettatori vestiti in stile andino, con tanto di poncho colorato.

 

 

Dove volano i corvi d’argento
Il film italiano del regista Piero Livi con Renzo Montagnani è girato interamente a San Pantaleo. Al di là della storia di banditismo e vendetta, può servire a farsi un’idea dell’aspetto del borgo nel 1976.

 

La spia che mi amava
007 passa da San Pantaleo nei panni di Roger Moore, con Barbara Bach. In “La Spia che mi amava” del 1977, i due sono inseguiti attraverso il centro e su per la strada verso Olbia da un killer in motocicletta, poco prima della storica scena della macchina che emerge dal mare della spiaggia di Capriccioli.

 

 

 

 

Eutanasia di un amore
Un film romantico del 1978 con Ornella Muti e Tony Musante, che insieme partono per un giro del Mediterraneo in cerca di felicità. Si riconoscono diverse spiagge della costa tra cui Liscia Ruja, mentre in paese è ambientata la profetica scena di una grande festa privata.

 

Sos Laribiancos – I dimenticati
Piero Livi torna a San Pantaleo nel 1999 per girare questo film ambientato negli anni ’40 con un cast quasi completamente sardo. La piazza e le vie adiacenti sono coperte di sabbia, i segni della modernità coperti o camuffati, mezzo paese è chiamato a fare da comparsa in questo racconto di un gruppo di sardi che lascia l’isola per finire sul fronte russo.