La prima vera festa dell’era turistica è l’inaugurazione di Baja Sardinia, il 14 luglio 1962. In soli otto mesi, il primo villaggio della Costa ha preso vita. Il ristorante Pappagallo è ultimato, così come il locale da ballo dove suona l’orchestra di Mingardi e Gualdi, incontro delle sere d’estate ed embrione di scintille d’amore. Sono già costruite Villa Mon Repos e Villa Hermitage, le prime residenze. Per dare una parvenza di villaggio, non possono mancare gli alloggi. Ma non riusciamo a costruirli entro l’estate, così, vicino al ristorante Pappagallo, allestiamo 10 prefabbricati della ditta Chizzolini di Brescia.
Dopo mesi di lavoro, sabati e domeniche comprese, è tutto pronto per l’inaugurazione. Tanti gli ospiti tra cui Ugo Tognazzi, Shirley Douglas, Rafael Neville, il barone e la baronessa Gilardoni, il conte Podbielski, gli ambasciatori di New York e di Tokyo e Domenico Gentili, ex proprietario di Sapol (Sapone Sole) e vero fondatore di Baja Sardinia. La giornata è bellissima: il mare brilla, creando una fotografia suggestiva; il ristorante è riservato per 50 ospiti, con servizi e allestimenti portati da Bologna. Arriva anche un personaggio di gran riguardo: Oreste, l’aitante e ciarliero pappagallo, in trasferta di lavoro da Bologna, pronto ad accogliere gli ospiti con il suo allegro benvenuto.
Vengono da ogni luogo per vedere Baja e per cenare al Pappagallo dove c’è spesso la fila per entrare. La gente aspetta e noi ci diamo un gran da fare per accontentare tutti. Tra i tanti ospiti, Monica Vitti e Michelangelo Antonioni, una delle coppie più originali del cinema italiano. Lei è bella, solare, esuberante, piena di spirito e di giovinezza. Alle prime note si lancia in un ballo sfrenato e sensuale. Balla da sola, libera, disinvolta e sicura della sua bellezza. Sono gli anni 60, quelli della Dolce Vita, in cui ci si riappropria di una femminilità sopita e la si manifesta senza freni. Antonioni, riservato, tranquillo, dai modi quasi burberi, la guarda composto, non perdendola mai di vista.
La musica è il collante della prima estate di Baja. Il repertorio dell’orchestra è classico, con qualche pezzo moderno. Le serate sono memorabili. Intorno alla pista si balla il twist e la patchanka tra tavoli di bionde dal bikini facile, sull’onda del boom economico e con un curriculum da fare invidia agli sceneggiatori cinematografici. “A Baja Sardinia ti porterò e le tue labbra bacerò…” tutti cantano il motivo che il complesso ha scritto per noi e che presto è sulle labbra di tutti, anche in Costa Smeralda.
Tutto cresce in pochi anni. Dopo il ristorante Pappagallo, il locale dell’orchestra Gualdi-Mingardi e il Tuf Tuf Hotel, sorgono nuovi alberghi e costruzioni come il Club Hotel con il night club Perroquet, prima nota mondana nella tranquillità di Baja Sardinia. Sotto la piazza, la spiaggia è una meraviglia. Sabbia impalpabile, bianca, polvere finissima tra le dita, bagnata da un mare con infinite sfumature di blu.
Ci sono anche i pattìni, importati dalla Romagna. Li usiamo per conquistare le ragazze: sul pattìno si crea un clima romantico, l’approccio è più intimo, lontano da sguardi indiscreti e si è cullati dalle dolci onde del mare cristallino, cornice ideale per un flirt estivo pieno di belle speranze. Ci mostriamo cavalieri remando con i muscoli in bella vista e portiamo le ragazze nei più nascosti angoli dell’isola, animati dall’illusione di essere gli unici ad averli scoperti.