Life on the rocks

VILLA MARTINE: ACQUA, ROCCE E DESIGN

DI ALESSANDRO BENETTI

  • LOCATION VILLA MARTINE, COSTA SMERALDA
  • PROJECT STUDIO PÉ
  • CONSTRUCTION TATTI COSTRUZIONI PORTO CERVO
  • ABITI E ACCESSORI MISSONI
  • PHOTOGRAPHER TIZIANO CANU
  • STYLIST YLENIA FESTA
  • MODEL LAUREN
  • HAIR & MAKE-UP ROBERTA MASIA
  • SET ASSISTANT ANDREA POLI

 

Le architetture turistiche che si allineano sulle coste sono tendenzialmente “orientate”, nel senso che si può riconoscerne chiaramente un fronte, rivolto verso il mare, e un retro, che guarda l’entroterra. Il fronte, poi, è quasi sempre vetrato per stabilire un rapporto panoramico, immediato ed esclusivo con l’orizzonte marino.

 

Long cover-up poncho multicolore @Missoni collezione PE 2022

 

È una ricorrenza di cui si comprendono facilmente le ragioni – la costa digrada verso il litorale, suggerendo l’affaccio privilegiato degli edifici – il vacanziero chiede di vedere il mare, che riconosce come l’elemento di maggior pregio del luogo dove trascorre il suo tempo libero. Proprio in contrasto con questa regola generale è interessante osservare come alcune architetture di qualità tentino d’instaurare una relazione più complessa, meno univoca con il paesaggio che le circonda.

 

vista dalla camera padronale

 

Si prenda ad esempio la Villa Martine, sulle alture rocciose della Miata, in Costa Smeralda. È il classico esempio di una casa per le vacanze che, per la sua scala e la sua complessità, si descrive meglio come un villaggio, un borgo costiero con i suoi pieni e i suoi vuoti, i suoi edifici vari per forma e dimensione – la casa padronale, le due dépendance, la casa per gli ospiti – e i suoi spazi “pubblici”, o meglio collettivi, che sono le terrazze e soprattutto le piscine con i rispettivi parterre. Il progetto di Villa Martine declina in chiave contemporanea molte delle tipiche strategie d’integrazione dell’architettura nel paesaggio costiero: la disposizione dei volumi asseconda la pendenza del terreno; la pietra che li riveste richiama le texture delle rocce del sito; queste ultime, mantenute in loco e con la loro posizione, suggeriscono direttamente l’articolazione degli spazi aperti.

 

Abito a manica lunga e stampa floreale all over @Missoni PE2022

 

 

Attraversare Villa Martine, i suoi interni e i suoi esterni, significa inoltrarsi in un paesaggio ibrido, al tempo stesso naturale e antropico in tutte le sue parti. Frammenti di scogliera affiorano dalle geometrie astratte dell’architettura – addirittura nelle camere da letto – mentre piattaforme e scalinate di pietra locale o di tek s’insinuano tra le rocce, regolarizzandone le forme organiche in superfici artificiali e abitabili. Le decorazioni dei portali d’ingresso alla villa e le composizioni di molti pavimenti riproducono la trama dei contorni dei massi, mentre oggetti domestici – mobili, pezzi d’arte, piante – arredano gli spazi open air come fossero vere e proprie stanze della casa. Gli echi addolciti di un paesaggio selvaggio e gli oggetti-feticcio dell’edonismo estivo si accostano su un unico palcoscenico a disposizione della vita balneare, che si estende dentro e fuori la villa.

 

 

 

Short cover-up con manica lunga e stampa fiammata @Missoni PE 2022

 

Vicino ma non a prossimità immediata, il mare esiste, certamente, come sfondo fisso e punto di riferimento fondamentale, ma Villa Martine è un dispositivo che moltiplica le prospettive e le viste. Le case del villaggio osservano la piazza di pietra e d’acqua su cui si affacciano e si guardano a vicenda attraverso di essa; le terrazze s’intravedono reciprocamente e talvolta si celano grazie ai salti di quota che le dividono; le fenditure nella scogliera inquadrano frammenti di architettura. Soprattutto, le grandi vetrate che illuminano gli interni sono talvolta panoramiche, talvolta immediatamente saturate dalla vegetazione o dalle rocce.

Possenti e preistoriche, sintetiche ma anche ricche d’infinite variazioni e dettagli, queste ultime si fanno paesaggio in miniatura, in vitro e in esposizione, vicinissimo eppure intoccabile.