Gianni Gamondi

CONVINCERE PIÙ CHE STUPIRE

DI PAOLO COSTANZI

Conversare con Gianni Gamondi è un piacere: l’architetto di Porto Rotondo, Puntaldia, Capo Coda Cavallo e Capo Ceraso, autore di più di 250 ville sparse tra la Sardegna e i Caraibi, è acuto e modesto, permeato di quel buon senso tutto milanese che nasce da una vita dedicata al lavoro. Ti racconta di quando disegnava per Krizia il K Club di Barbuda, quello delle vacanze di Lady Diana e dei reali d’Inghilterra (inaugurato nel 1988 e chiuso nel 2014, fu comprato da Robert De Niro e distrutto da un uragano due anni dopo, ndr), delle peripezie per costruire le ville di Berlusconi in cima ad Antigua o di una principessa araba che vuole acquistare La Certosa.

S’illumina quando parla di pesca, passione che a sua volta dice molto di lui: ai party mondani della costa – dove è sempre invitato – preferisce i paradisi d’acqua dolce o salata sparsi per il mondo: “non sono mai stato un ganassa” (sbruffone in milanese) “invece che andare alle feste del jet set, nel fine settimana me ne andavo a caccia o a pesca” parentesi gradite in una vita dedicata al lavoro: “siamo arrivati ad avere tre studi con una quindicina di collaboratori e anche venti cantieri aperti contemporaneamente. Un anno ho contato 106 voli; partivo da Milano per i Caraibi, per poi passare al ritorno dagli Stati Uniti, poi Milano e subito Sardegna, direttamente dall’aeroporto”.

 

Villa del Lago – nel parco di Villa Certosa, Porto Rotondo – foto archivio Gamondi

 

Ma facciamo un salto indietro: neolaureato al Politecnico di Milano, allievo di Gio Ponti ed Ernesto N. Rogers, Gamondi arriva a Porto Rotondo nei primi anni ’60, amico dei Donà dalle Rose e di Cascella. Gli affidano una squadra di scalpellini bergamaschi per tagliare le pietre che diventeranno Piazza San Marco. Pochi chilometri più in là si lavora allo sviluppo di Porto Cervo: “c’era quello stile balocco della Costa Smeralda, e io soffrivo: venivo da Milano dove avevamo studiato la funzione, l’immagine, lo square, mentre qui ci chiedevano di fare i fantasmini sui tetti” dice con una smorfia un po’ ironica (il riferimento è ai comignoli caratteristici dello “Stile Costa Smeralda”, ndr). Marco Biagi scriverà della sua architettura “che mira a convincere più che a stupire” frase di certo suggerita dallo stesso Gamondi, che definisce “surrealiste” le forme neo-vernacolari sperimentate nella prima Costa Smeralda e a Porto Rafael.

 

Da cosa si riconosce una casa di Gamondi?

“Ho sempre lavorato nel turistico, quindi la risposta è semplice: una casa che guarda fuori, molto regolare e senza facciate, dove sono importanti le aperture sul paesaggio”. In sintesi, i principi del modo Gamondi di fare case sono tre: respiro, funzione e cliente. Il che significa: 1. grandi aperture – 2. funzionalità e vivibilità degli spazi – 3. rapporto con il cliente “che è, come diceva un nostro professore, quella cosa con la quale e senza la quale non puoi fare architettura”.

 

Villa del Lago, prospetto

 

Qualcos’altro?
“Aggiungiamo anche un tocco di classe” che nasce dall’adattamento al paesaggio: “solo stando sul posto si può definire un progetto e capire come inserirlo nella morfologia del terreno. Spesso ci siamo infilati tra le rocce, nei dislivelli e tra le piante, che abbiamo cercato di disturbare il meno possibile. A Puntaldia ho fatto un buco nella piazza (sopraelevata sul mare) per conservare una quercia; allo stesso Fumagalli (Peppino Fumagalli, fondatore del borgo) ho tolto un pezzo di casa per salvare il ramo di un bel ginepro”.

 

Villa Nika, Porto Rotondo

 

Architetto di fiducia di Berlusconi, Gamondi disegna le ville di Antigua, Villa Certosa a Porto Rotondo e il progetto del parco di 100 ettari che la circonda, comprese le strutture: tre laghi artificiali, l’orto, il teatro, la palestra e la serra. “Abbiamo lavorato per lui 25 anni – un cliente molto esigente ma rispettoso del professionista che ci chiedeva progetti da vedere entro una settimana. Una volta siamo riusciti a fargli una piscina record: dal disegno al primo tuffo solo 19 giorni.

Sembrava il cantiere delle piramidi, tanti erano gli operai”. L’ultimo progetto per il Cavaliere è lo sviluppo di Capo Ceraso: un resort con alberghi, ville, campo da golf con clubhouse, biolago, appartamenti e un parco di 248 ettari con una pista artificiale per fare lo sci su erba, percorsi ciclabili e da fare a cavallo. Sbloccato, sia pure parzialmente, nel 2023.

 

Villa Certosa, Punta Lada, Porto Rotondo

 

Per farsi un’idea dell’universo gamondiano senza scavalcare cancelli e muretti in giro per la costa, basta fare un salto a Puntaldia, villaggio di cui l’architetto ha disegnato oltre il 90% del costruito: l’albergo Due Lune, la piazzetta, gli appartamenti e praticamente la totalità delle ville abitate dal bel mondo che qui trova un ambiente tranquillo e riservato, quasi anti-mondano, dove dedicarsi alle vacanze in edifici bassi, spesso rivestiti in pietra, circondati da giardini costruiti nel collaudato stile di uno dei grandi architetti della costa.

 

Gianni Gamondi