Bello, ben fatto

CON MARIA PORRO, PRESIDENTE DEL SALONE DEL MOBILE

DI DANIELA DIRCEO

Il bello ben fatto è sostenibile

“Il Salone del Mobile è l’evento internazionale del made in Italy più importante dell’anno. Attrae a Milano un numero incredibile di visitatori di qualità provenienti da ogni parte del mondo, e rappresenta la più alta espressione della creatività e della qualità nell’arredo del nostro Paese. Oggi non è più la fiera campionaria degli esordi in cui gli oggetti venivano semplicemente esposti, ma è diventato un vero e proprio progetto di lifestyle: è anche grazie al Salone se le aziende sono riuscite a disegnare il proprio concetto di casa al passo con i tempi e con le esigenze del pubblico”.

  • Maria Porro è Presidente del Salone del Mobile.Milano dal luglio 2021. È direttore marketing e comunicazione di Porro S.p.A., marchio storico del design italiano fondato dal bisnonno Giulio nel 1925.

 

La casa di oggi

“Negli ultimi anni la percezione della casa è cambiata completamente: si è compreso quanto sia importante circondarsi di oggetti di qualità e quanto i luoghi che abitiamo possano influenzare i nostri stati d’animo. È cambiata anche l’organizzazione degli spazi: abbiamo case sempre più fluide, dove le funzioni si sovrappongono in modo elegante e organico, grazie anche allo sviluppo di linee di arredi versatili e trasformabili.

Altra tendenza: è cresciuta l’esigenza di vivere gli spazi outdoor. I progettisti cercano di annullare il più possibile il confine tra dentro e fuori, in una sorta di continuità funzionale e stilistica. È per questo motivo che l’outdoor sta vivendo una fase di grandissima vivacità. Il continuum, la nuova possibilità di arredare l’esterno con lo stesso comfort che si ha tra le mura di casa, lo si ritrova non solo negli spazi domestici ma anche nel settore dell’ospitalità”.

 

La casa di domani

“La casa di domani è più sostenibile. Una scelta che risponde a un percorso che stiamo realizzando anche come filiera, per oggi e per il futuro. Sempre più numerose sono le aziende del design che si mettono in gioco in questa sfida, nelle scelte progettuali e produttive. Da uno studio di FederlegnoArredo emerge chiaramente come in Italia siamo all’avanguardia su queste tematiche, anche rispetto al resto d’Europa: produciamo oggetti durevoli, e già nel passato abbiamo avuto esempi di arredi iconici concepiti da famosi designer in un’ottica di riuso.

Il Salone, di suo, ha definito quest’anno linee guida per gli allestimenti, la scelta dei materiali fino al loro riutilizzo in nome della sostenibilità. Abbiamo a questo proposito realizzato la grande installazione “Design with nature” curata dall’architetto Mario Cucinella, che rende evidente come l’agire sul sistema casa, intesa come cellula, parte di un ecosistema più grande, possa influire sugli usi e consumi del nostro quotidiano”.

 

I rivestimenti in squame di sardina

“Organici o rigenerati, prodotti su scala industriale, sono alternative eco già impiegate nel design e nell’edilizia. Manghi e scorze d’arancia diventano tessuti, funghi vengono utilizzati per insonorizzare, la plastica riciclata dall’oceano serve per rivestire le pareti così come le squame di salmone e sardine. Sono solo alcuni esempi che la realtà del nostro sistema industriale già applica. Abbiamo però bisogno di un cambiamento culturale, in atto, ma che deve ancora diffondersi. Dare una seconda vita agli scarti, riutilizzarli in un sistema economico circolare, sono oggi gli obiettivi per uno sviluppo del nostro settore in ottica green”.

 

Arredi e tecnologia per la sostenibilità

“Se penso a una casa sostenibile penso ai sistemi per ridurre i consumi idrici, nell’ambiente bagno e in cucina, penso alla domotica, all’efficientamento energetico. Tecnologia che può entrare nelle nostre abitazioni senza diventare un limite. La stessa che ci permette di usufruire del lavoro agile da casa, in modo corretto, con spazi dedicati e arredati con soluzioni d’interior ad hoc. In questo senso l’arredamento e la tecnologia per la casa possono avere un fortissimo impatto sulla sostenibilità”.

 

 

Progressi regressi

 

  • Il design italiano annovera tra i suoi oggetti iconici molti esempi di progettazioni sostenibili. Come le sedute Leggera e Superleggera, ideate da Gio Ponti per Cassina nel 1957, dove la sostenibilità viene declinata nella leggerezza del materiale naturale (legno di frassino e canna indiana), nel progetto ridotto agli elementi essenziali e nei costi di produzione e d’acquisto.
Gio-Ponti_Superleggera_prodotta-da-Cassina_Courtesy-Gio-Ponti-Archives-Milano_Foto-Giorgio-Casali

 

 

 

 

  • Un altro esempio illuminato: la serie di oggetti Broomstick di Vico Magistretti della fine degli anni ’70. L’idea nasce dall’esigenza di arredare un piccolo appartamento assegnato a Magistretti a Londra dal Royal College of Arts dove insegnava. Nascono così i mobili pieghevoli, smontabili, facilmente trasportabili, basati sulle combinazioni di un elemento di legno a sezione costante.
Magistretti_broomstick

 

 

 

 

  • Achille Castiglioni invece pensava al ready made, al riuso di pezzi ed oggetti. Nasce così negli anni ‘70 la lampada Parentesi, realizzata per Flos, riducendo al minimo l’utilizzo dei materiali e il numero dei componenti. Parentesi venne dotata di un contenitore di trasporto piatto davvero rivoluzionario per quei tempi

Packaging-Parentesi

 

 

 

  • È del 1974 il libro Autoprogettazione di Enzo Mari, che contiene i progetti e i disegni costruttivi, lasciati a licenza libera e aperta, di un set completo di mobili concepiti per essere facilmente costruiti e assemblati da chiunque. Un approccio assolutamente innovativo per l’epoca.
Enzo-Mari-Proposta-per-unautoprogettazione-1974_Enzo-Mari-Courtesy-Corraini-Edizioni-

 

 

 

Arredi moderni 

 

  • I. di Kartell, realizzata in materiale di riuso, grazie a un tecnopolimero termoplastico riciclato al 100% derivante da materiale di accantonamento puro e non contaminato da altri materiali.

 

 

 

 

  • Il Sacco goes Green di Zanotta. L’interno, originariamente costituito da palline di polistirolo espanso ad alta resistenza (EPS), è ora sostituito da microsfere di bioplastica, ottenuta dalla canna da zucchero, quindi biodegradabile, compostabile e resistente. Il rivestimento è realizzato con un filo di nylon rigenerato, interamente ricavato da reti da pesca raccolte dai fondali marini, scarti di tessuto e plastica industriale. Questo filo può essere rigenerato e rimodellato all’infinito senza usare altre risorse e ha le stesse qualità del nylon ricavato dal petrolio.
Sacco Goes Green – Limited Edition di Zanotta

 

 

 

 

  • Domotica per esterni. Ecco Ivy di Boeri Interiors e Targetti, un sistema di illuminazione per l’outdoor che integra luce, audio e sensoristica ambientale. Il progetto nasce dall’idea di creare un sistema in grado di favorire l’attività all’aria aperta e riprodurre il comfort degli interni anche all’esterno.
IVY_Targetti_Boeri